"... l'originario e inalienabile diritto alla vita è messo in discussione o negato sulla base di un voto parlamentare o della volontà di una parte — sia pure maggioritaria — della popolazione. È l'esito nefasto di un relativismo che regna incontrastato: il « diritto » cessa di essere tale, perché non è più solidamente fondato sull'inviolabile dignità della persona, ma viene assoggettato alla volontà del più forte. In questo modo la democrazia, ad onta delle sue regole, cammina sulla strada di un sostanziale totalitarismo. Lo Stato non è più la « casa comune » dove tutti possono vivere secondo principi di uguaglianza sostanziale, ma si trasforma in Stato tiranno, che presume di poter disporre della vita dei più deboli e indifesi, dal bambino non ancora nato al vecchio, in nome di una utilità pubblica che non è altro, in realtà, che l'interesse di alcuni. ..."
Dalla lettera enciclica di San Giovanni Paolo II Evangelium Vitae - 25 Marzo 1995 -
Una Solidarnosc «all’italiana»
Una Solidarnosc «all’italiana»: è l’auspicio che Giovanni Bersani, ex presidente del Movimento Cristiano lavoratori, ha fatto con l’intervista pubblicata da Avvenire il 14 agosto 2013. A Bersani il presidente di Solidarietà, Piero Pirovano, il 28 agosto, ha inviato una lettera per esprimergli una piena condivisione del suo auspicio a proposito dei cattolici in politica. Nella lettera si ricorda che con Solidarietà si vuole costruire «una casa politica nella quale i cattolici e le persone di buona volontà possano impegnarsi per il bene comune, avendo l’obiettivo di porre al centro di tutta la politica la tutela e la promozione della famiglia e del diritto alla vita di ogni essere umano sin dal concepimento e in tutto l’arco del suo sviluppo sino alla morte naturale».