"... l'originario e inalienabile diritto alla vita è messo in discussione o negato sulla base di un voto parlamentare o della volontà di una parte — sia pure maggioritaria — della popolazione. È l'esito nefasto di un relativismo che regna incontrastato: il « diritto » cessa di essere tale, perché non è più solidamente fondato sull'inviolabile dignità della persona, ma viene assoggettato alla volontà del più forte. In questo modo la democrazia, ad onta delle sue regole, cammina sulla strada di un sostanziale totalitarismo. Lo Stato non è più la « casa comune » dove tutti possono vivere secondo principi di uguaglianza sostanziale, ma si trasforma in Stato tiranno, che presume di poter disporre della vita dei più deboli e indifesi, dal bambino non ancora nato al vecchio, in nome di una utilità pubblica che non è altro, in realtà, che l'interesse di alcuni. ..."
Dalla lettera enciclica di San Giovanni Paolo II Evangelium Vitae - 25 Marzo 1995 -
Come votare? Esiste anche il voto disgiunto
Le istruzioni di SOLIDARIETÀ – Libertà, Giustizia e Pace
Pochi sanno della possibilità di votare in modo disgiunto alle elezioni del Consiglio regionale, che si terranno in Lombardia il 28-29 marzo 2010.
La LEGGE 23 febbraio 1995, n. 43 (Nuove norme per la elezione dei consigli delle regioni a statuto ordinario), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 46 del 24 febbraio 1995, con l’art. 2, primo comma, dopo avere descritto la scheda di votazione, afferma che
…..L’elettore esprime il suo voto per una delle liste provinciali tracciando un segno nel relativo rettangolo, e può esprimere un voto di preferenza scrivendo il cognome, ovvero il nome e cognome di uno dei candidati compresi nella lista stessa.
L’ELETTORE ESPRIME IL SUO VOTO PER UNA DELLE LISTE REGIONALI ANCHE NON COLLEGATA ALLA LISTA PROVINCIALE PRESCELTA E PER IL SUO CAPOLISTA TRACCIANDO UN SEGNO SUL SIMBOLO DELLA LISTA O SUL NOME DEL CAPOLISTA.
Qualora l’elettore esprima il suo voto soltanto per una lista provinciale il voto si intende validamente espresso anche a favore della lista regionale collegata. In altre parole, in provincia di Milano, l’elettore può votare il candidato presidente Roberto Formigoni (Per la Lombardia) o Filippo Penati (L’alternativa lombarda) e attribuire il voto di preferenza a PIERO PIROVANO, candidato al consiglio regionale nella lista provinciale dell’Unione di centro, lista che non appartiene alle coalizioni che sostengono i candidati presidenti Formigoni e Penati.
Analogamente in provincia di Varese. L’elettore può votare i candidati presidenti Roberto Formigoni o Filippo Penati e attribuire il voto di preferenza a ENRICO TACCHI, candidato al consiglio regionale nella lista provinciale dell’Unione di centro.
L’elettore che invece vuole dare il massimo sostegno ai candidati PIERO PIROVANO (Milano) e ENRICO TACCHI (Varese), è invitato a votare l’Udc (Unione di centro) e il suo candidato presidente SAVINO PEZZOTTA. Il sistema elettorale prevede infatti che il voto dato al candidato presidente incida anche sul numero totale dei seggi da assegnare alla lista.
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